giovedì 18 marzo 2010

L’evoluzione della forma non dipende molto da quali geni hai, ma da come li usi

Trattandosi di un libro divulgativo, chi già lavora nel campo dell’evo-devo potrebbe non trovare molto utile Infinite forme bellissime. Diverso il discorso per chi, invece, si avvicina al tema da profano o per chi abbia già delle basi di biologia dello sviluppo o di biologia evolutiva; in tal caso queste pagine potranno essere un ottimo punto di partenza per l’esplorazione. Carroll tratta argomenti complessi con efficace semplicità e li condisce con una buona visione d’insieme e una bella dose di passione, riuscendo a trasmettere l’importanza assunta da questo nuovo approccio nell’ambito degli studi sul come e sul quando gli organismi viventi si evolvono.

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