lunedì 27 luglio 2009

Scontro fra maestri

Scritto con uno stile asciutto e introspettivo, La variante di Lüneburg è uno di quei libri che ti fan dire: però, che bello! Una storia semplice e ricca di una drammaticità molto mitteleuropea; una storia di ricerca, passione e punizione, tutta ambientata nelle sessantaquattro caselle di una scacchiera; una storia a suo modo epica, talvolta fredda ma sempre coinvolgente, che scorre rapida fino al bellissimo finale, secco e incisivo.

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Ninja vs ninja

Parte bene Basilisk: due clan rivali da sempre, dieci ninja contro dieci ninja in un gioco al massacro dinamico e drammatico, meno tamarro di quanto possa sembrare. Di stereotipi japanzi ce ne sono parecchi - personaggi dai poteri assurdi, femmine provocanti e pericolose, ragazzine innocenti ma determinate, lealtà, violenza e tormentati melodrammi - ma la trama è ben architettata e gli scontri non sono interminabili scambi di colpi e parole bensì duelli rapidi e letali. Peccato però che nella seconda metà della serie la classica melassa sentimentale in salsa nipponica dilaghi più del dovuto fino a culminare in un finale trascinato e prevedibile.
Nel complesso, comunque, discreto.

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giovedì 23 luglio 2009

Richard nel paese delle stranezze

In Nessun dove Gaiman vuole raccontarci una fiaba per adulti, cupa e surreale, e quasi ci riesce.
Quasi.
Per carità, la caratterizzazione della Londra di Sotto, luogo in cui finiscono le persone che "cadono nelle fenditure", è intrigante e certi personaggi sono, se non originali, quantomeno divertenti.
Avventura, ironia, mistero e stranezze; gli ingredienti ci sono tutti - a parte il piatto e anonimo protagonista - ma non c'è quel tocco in più, quel pizzico di "magia" che rende il tutto speciale. E poi lo stile, che vorrebbe essere semplice e leggero ma che a volte risulta insipido.
Ordinariamente carino.

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mercoledì 15 luglio 2009

La Via del Samurai

Raccolta di aforismi, aneddoti e precetti che riassumono l'etica del Bushido, Hagakure da un lato allontana l'immagine del guerriero kamikaze, ma dall'altro ci ricorda l'essenza tutto sommato "fanatica" del samurai, basata su autocontrollo, lealtà e passione per la morte con un contorno di intuito, etichetta e saggezza. Il tutto all'insegna di un'estrema semplicità.
La selezione è forse un pò stringata - il testo originale è in undici volumi - e a volte apparentemente casuale ma rimane comunque una lettura rapida e leggera che offre un interessante spaccato su una figura tanto affascinante quanto (da noi) malamente stereotipizzata.

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lunedì 13 luglio 2009

W l'Italia

Quando un giocatore di poker vince non ci si può limitare a dire "questione di culo". Lo stesso vale per Berlusconi. Col G8 aquilano ha avuto culo, è vero: scosse fino a due giorni prima del vertice e scosse un giorno dopo. Ne sarebbe bastata una durante e tutti, giustamente, l'avrebbero messo in croce. Invece no. Ha scommesso, ha azzardato e gli è andata bene, e non solo perchè Obama gli ha fatto i complimenti(*) ma perchè è riuscito, per la prima volta, a sembrare quello che è: un Primo Ministro.
Rendiamogliene atto, è stato bravo, perlomeno a livello di immagine.
Che poi la sostanza dei fatti non cambi è un altro discorso; lui rimane un obbrobrio, come politico e come persona. Però ora far leva sulla brutta opinione che all'estero hanno di noi è più difficile.

Nel frattempo, a sinistra...
Grillo si candida alle primarie del PD.
...
...
...
Ok, ora potete smettere di ridere perchè Grillo si candida per davvero e dice di essere serio. Dice anche che non si tratta di una provocazione e che, nel PD, l'unica persona con cui potrebbe discutere è l'ormai onnipresente Serracchiani. Evidentemente nessuno gli ha spiegato che lei sostiene Franceschini. Come anche la Binetti.
Utilità della candidatura Grillo?
Nessuna, a parte dar fastidio all'unico candidato veramente interessante di queste primarie. Ah bè, c'è anche il fatto di voler attirare l'attenzione su sè stesso ma a questo ormai Grillo ci ha abituati già da tempo.
Speriamo che i giovani del PD non si facciano tentare dal Grillo Esibizionista.

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(*) Obama sa essere diplomatico con gente ben peggiore e poi ha parlato di "forte leadership italiana", il che tutto sommato è vero. Avesse parlato di "alta moralità della leadership italiana" si sarebbero tutti pisciati addosso dal ridere

venerdì 10 luglio 2009

Storia tenebrosa, lettura pesante

Nel descrivere l'atmosfera cupa e violenta della Germania del XVII secolo, dilaniata dalla Guerra dei Trent'Anni, Altieri preferisce esibire oscurità e dolore piuttosto che lasciarle trasparire; fin dalle prime pagine L'eretico è un tripudio di tenebra, terrore, inferno, sangue e dolore. E poi carni straziate, miasmi di morte, cieli color piombo e acciaio, viscere fetide, furie primeve e via dicendo. Uno stile greve e alla lunga stancante, cui vanno aggiunti i tecnicismi da schermidore con cui descrive i duelli: belli le prime volte, poi ripetitivi.
Peccato perchè i personaggi sarebbero anche interessanti, l'affresco storico è ben documentato e raccontato e la trama è avvincente.
Riuscito solo in parte.

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martedì 7 luglio 2009

"Il mondo si divide in due categorie, chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi"


Con Il buono, il brutto, il cattivo Leone chiude la Trilogia del Dollaro e getta le basi per l'epica crepuscolare di C'era una volta il West. La Guerra di Secessione arricchisce l'ambientazione generica dei primi due film e aggiunge spunti drammatici alla ricerca dei 200000 dollari nascosti in una tomba. Il personaggio di Eastwood è sempre lo stesso, poncho compreso, Sentenza ha il volto rapace di Lee Van Cleef ma è il Tuco di Eli Wallach* a rubare la scena.
Meraviglioso il triello finale.

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PS: c'è bisogno di dire quant'è bella la colonna sonora?



* Precursore del Juan Miranda di Giù la testa?

lunedì 6 luglio 2009

Mare Nostrum

Usando la guerra come scusa Salvatores ci parla della fuga e ci racconta con sobrietà e partecipazione una storia di emozioni semplici e personaggi umani, con un Abatantuono sopra le righe e una splendida colonna sonora. Mediterraneo combina ironia, poesia e malinconia con una leggerezza che non scade mai nella superficialità.
Bellissimo.

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PS: Vana Barba, la prostituta Vassilissa, è davvero notevole...

domenica 5 luglio 2009

L'uomo in nero fuggì nel deserto... e il pistolero lo seguì

L'incipit de La nascita del pistolero è diretto, cinematografico e suggestivo. Il seguito della storia, che narra le origini del personaggio creato da Stephen King nel ciclo della Torre Nera, non è da meno: western accattivante, ricco di toni dark e sfumature low-fantasy, con personaggi caratterizzati in maniera semplice ma efficace, duelli letali e senza tanti fronzoli. Dramma, sangue e un pizzico di cinismo.
Bella lettura, in attesa del secondo.

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venerdì 3 luglio 2009

La vendetta delle cadute (riferito alle mie palle)

Prendete Transformers 2, Revenge of the Fallen, togliete gli invadenti effetti speciali, le sporadiche situazioni divertenti - quasi tutte legate a John Turturro - e l'illegale figaggine di Megan Fox e cosa rimane?
Niente.
Non è questione di snobismo cinefilo perchè il primo capitolo, un giocattolone divertente e ritmato, mi era piaciuto. Qui invece c'è una sceneggiatura tenuta insieme con lo sputo, una regia piatta e confusa e una totale mancanza di suspense.
Per fare un film ignorante non basta spendere tanti soldi e fare tanto casino.
Noioso.

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giovedì 2 luglio 2009

Sherazade

In certi momenti ci si sente inchiodati alla carrozzella proprio come Paul Sheldon, vittima dei suoi dolori, sopraffatto dalle sue angosce, tormentato dall'onnipresenza e onnipotenza della "dea" Annie. King trascina il lettore costringendolo all'immedesimazione in un gioco di tensione, introspezione e paura, con una spolverata di ironia e con grande abilità narrativa.
Ma in Misery c'è molto di più. C'è il conflitto scrittore-lettore, c'è la metafora della creazione letteraria, c'è l'atto d'amore di uno scrittore per il suo lavoro, per la sua droga.
Notevole.

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