giovedì 25 giugno 2009

Una lezione di semplicità

L'eterno mito del guerriero senza nome rivive nei bellissimi colori pastello di Sword of the stranger. La storia è sempre quella, d'accordo, ma scorre via senza cali di ritmo e momenti di noia, senza frasi fatte e forzati melodrammi. Mancano anche, per fortuna, sia la ricerca dell'eccesso e dell'esagerazione che quell'infantile comicità con cui spesso i jappi infarciscono i loro anime.
Equilibrio narrativo, bei disegni e una colonna sonora che sottolinea senza invadere.
Da vedere.

Greylines

lunedì 22 giugno 2009

"Niente vecchio, non mi tornavano i conti."

Tante sono le somiglianze con il primo capitolo della trilogia, a partire dal personaggio di Eastwood, eppure Per qualche dollaro in più non è un film fotocopia: c'è l'aggiunta di Van Cleef, c'è il cattivo astuto e disturbato di Volontè, c'è il mitico duello finale sulle note del carillon. Difficile dire quale dei due sia il migliore perchè lo stile è sempre quello diretto, teso e ironico del miglior Leone.
Splendido, come sempre, il finale.

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venerdì 19 giugno 2009

Una giornata inglese

Splendidi momenti introspettivi si alternano a divagazioni e sogni nell'ininterrotto flusso di coscienza che unisce i due estremi, Clarissa e Septimus, nell'arco di una giornata scandita dai rintocchi del Big Ben. La signora Dalloway è a tratti avvincente, a tratti faticoso, a tratti noioso. La conclusione del libro, con la tanto attesa festa, è narrativamente magistrale.

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giovedì 18 giugno 2009

Bugiardi & pecoroni

Il centrodestra fa quadrato intorno a Silvio III, pressato dalla stampa comunista.
"Complotto, sinistra, magistratura politicizzata, inquietanti, D'Alema, intrighi, grrr" ha sbraitato Gasparri fissando contemporaneamente il giornalista e un piccione sull'altro lato della strada.
"Non credo riesca ad andare con tutte le donne che gli attribuiscono: forse se fosse iscritto alla Lega ce l'avrebbe duro ma non glielo dobbiamo dire altrimenti ci chiede la tessera", è stato il sofisticato commento politico biascicato da Bossi.
"Registrazioni non possono essercene. Certo, con i sistemi digitali di oggi si può confezionare qualsiasi tipo di registrazione, come di immagine," ha messo le mani avanti Ghedini mentre i presenti si chiedevano da dove venisse quel forte odore di zolfo.
Spassose anche le reazioni di tanti blog di destra: le "scosse" di cui aveva parlato D'Alema - scosse politiche, come anche le scrivanie avevano capito - diventano oscuri riferimenti a possibili golpe. La cosa divertente è che gente come Ghedini mente sapendo di mentire. Questi qui, invece, ci credono per davvero.

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mercoledì 17 giugno 2009

L'uomo di ferro

Questo sì che è un film d'azione.
Iron Man è fracassone, ironico, incalzante. La sceneggiatura è brillante e il cast ispirato, primo fra tutti il gran mattatore Robert Downey Jr., ben supportato dall'ottima Pepper di Gwyneth Paltrow e dal subdolo Obadiah Stane di Jeff Bridges. Belli gli effetti speciali, che servono la storia senza soffocarla. In cantiere il seguito, sperando che non mandino tutto in vacca.


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venerdì 12 giugno 2009

The rise of the dark side

Silenzio. Un casco nero che cala dall'alto. Il primo, rauco respiro. E' la nascita del mito l'evento intorno a cui ruota l'Episodio III della saga di Star Wars. Darth Vader, il vero protagonista. E poi c'è l'epica, il dramma, l'azione. Questo è quello che ci aspetta da un prequel e allora si può anche chiudere un occhio sulla bruttezza dei primi due episodi della seconda trilogia. Hayden Christensen riesce ad essere abbastanza convincente nell'impersonare la caduta; peccato non poter dire lo stesso di Ewan McGregor, con il suo piatto e poco ispirato Obi-Wan. Peccato anche che due dei tre (troppi) antagonisti vengano liquidati frettolosamente, soprattutto Grievous, che meritava più spazio.
Comunque sia, gran film.

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martedì 9 giugno 2009

Un'occasione mancata

Una sceneggiatura frettolosa, alcune forzature di trama e un eccesso di frasi fatte sono i motivi per cui Terminator Salvation non è il gran film che avrebbe potuto essere. Bello visivamente - e non solo per gli effetti speciali - ritmato, con la giusta dose di chicche per i fan ma se si tolgono le citazioni e l'estetica dei T-800 rimane un buon film d'azione e nulla di più.
Meglio del terzo, ma ci voleva poco.

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lunedì 8 giugno 2009

John e Scarlett a New Orleans

A love song for Bobby Long è un film convenzionale e con un finale affrettato ma ha il grande pregio di fare della propria leggerezza un punto di forza. Travolta gigioneggia, con la sua zazzera bianca e la bottiglia in mano, Scarlett è un pò monoespressiva ma si lascia mangiare con gli occhi per tutto il film e Gabriel Macht è un'ottima spalla per entrambi. Due ore che volano via sulle note di una chitarra e le volute di fumo delle sigarette.

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giovedì 4 giugno 2009

La macchina delle credenze

Perchè il nostro cervello sembra "specificamente progettato per fraintendere il darwinismo"? In Nati per credere si parte da questa domanda e si giunge ad ipotizzare che le religioni siano un incredibile effetto secondario di quello che potremmo definire il nostro 'animismo innato'. Si parla di distinzione fra oggetti animati e inanimati, dei rapporti fra emisferi cerebrali, del concetto di intenzionalità, della controintuitiva razionalità della natura. Il grande merito dei tre autori è quello di voler comprendere e spiegare, liberi da pregiudizi ideologici e senza la spocchia di chi vuole soltanto demolire le credenze altrui.



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mercoledì 3 giugno 2009

Samurai Seven

A volte la qualità del disegno cala bruscamente, a volte certi passaggi di trama sono affrettati ma ciò nonostante Samurai 7 riesce nell'intento più importante: raccontare una storia. Una storia semplice e lineare, senza pesantezze nè superficialità. Una storia che mischia azione e introspezione senza esagerare nè in un senso nè nell'altro. Una storia che offre personaggi ben costruiti, su tutti Kikuchiyo e Katsushiro, gli unici ad evolversi, e l'antagonista Ukyo.

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lunedì 1 giugno 2009

Il crepuscolo del west

La ferrovia avanza e il vecchio west se ne va a cavallo, non prima di aver regolato i conti rimasti in sospeso. Leone mischia con abilità lo spaghetti-western con l'epica e il suo inconfondibile stile, con i suoi silenzi, i suoi giochi di sguardi e le musiche di Morricone, è sempre affascinante. Magistrale incipit e splendido cast, dal sorriso beffardo dell'allora sconosciuto Charles Bronson al gelido sguardo azzurro di Henry Fonda, dalla determinata femminilità di Claudia Cardinale al sarcastico cinismo di Jason Robards. Unica pecca, l'eccessiva durata.

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