martedì 16 dicembre 2008

La solitudine dei numeri primi

Lo confesso, avevo dei pregiudizi nei confronti di questo libro.
Temevo la banalità, non tanto della storia quanto dei personaggi. Inoltre ho sempre più l'impressione che quella del "giovane emergente" sia una nuova categoria da spremere per bene, indipendentemente dalla qualità letteraria.
Poi però l'incontro di due solitudini raccontato da Paolo Giordano mi ha pian piano coinvolto e mi ha fatto piacere constatare che il bellissimo titolo non era lì solo per essere accattivante ma aveva un suo riflesso nella svolgersi della trama e al suo ondeggiare intorno agli avvicinamenti e agli allontanamenti di Alice e Mattia. Il merito di Giordano è quello di riuscire a rendere credibili i due protagonisti evitando che si trasformino in stereotipi - il genio asociale, la sfigatina zoppa - bidimensionali. Peccato però che l'operazione riesca soltanto su di loro; sullo sfondo delle loro vicende, infatti, si muove una folla di personaggi che faticano a trovare un loro spessore, macchiette poco caratterizzate utili solo a riflettere pregi e difetti dei protagonisti.
Giordano scrive con uno stile discontinuo, a volte se ne esce con immagini dirette ed efficaci, altre si siede su una semplicità un pò troppo insipida, quasi una rinuncia.
In definitiva, parlare di "brillante esordio letterario", di "nuovo talento della letteratura italiana", di "strabiliante opera prima" mi pare decisamente troppo. La solitudine dei numeri primi è un libro discreto, con tante imperfezioni e semplificazioni, piacevole da leggere ma tutt'altro che memorabile.

Greylines

venerdì 5 dicembre 2008

W L'ITALIA

A breve l'uscita di un dvd su Craxi dove si sostiene la solita teoria del complotto della magistratura contro il "grande statista".
Silvio Berlusconi ne ha firmato l'introduzione e vorrebbe proiettarlo nelle scuole.

Greylines

martedì 2 dicembre 2008

W L'ITALIA

Il governo aumenta l'IVA per le pay tv, Sky se la prende, il PD le dà supporto. Per fortuna arriva Berlusconi a spazzare ogni dubbio: "il provvedimento riguarda anche Mediaset", sentenzia, tralasciando il fatto che la tv di Murdoch verrà maggiormente colpita.
Ma che importa? Tanto Silvio I non è più legato a Mediaset.
Se non sbaglio l'aveva anche giurato sui suoi figli.

Nel frattempo il Vaticano si oppone alla depenalizzazione universale dell'omosessualità. La spiegazione di tale comportamento è meravigliosa e vale la pena leggerla: «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
Monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite.

Per concludere in bellezza, last but not least, pare stia emergendo un quadro piuttosto inquietante riguardo ai legami fra mafia e politica pilotati da "Benny" Provenzano che, guarda caso, andava a pescare i propri contatti politici soprattutto fra le file di Forza Italia e UdC.
Ovviamente per ora a destra tutti, politici e bloggers, tacciono. Poi diranno che la magistratura è politicizzata.

Cosa c'è di nuovo in tutte queste notizie?
Niente ma mi piace, di tanto in tanto, ricordare che odore ha la cacca.

Greylines

PS: mentre si consumavano simili drammi Renzo Bossi veniva segato per la terza volta alla maturità. In un istituto privato. E' bello constatare come, a volte, anche le raccomandazioni non possano nulla contro l'ignoranza totale.
Ciò non impedirà alla Lega di presentare il suo prossimo progetto di legge: l'abolizione della scuola, inutile e costosa. "Per zappare, avvitare bulloni e sparare non servono titoli di studio," ha ruttato Umberto Bossi mentre Borghezio esultava, rosicchiava ossa e pisciava in giro.

domenica 30 novembre 2008

Max Payne

Stiamo parlando di un film tratto da un videogioco quindi non è il caso di aspettarsi chissà cosa. In questi casi di solito gli autori si accontentano di attirare i gamers appassionati più tutte quelle persone che accettano di andare al cinema a vedere un film non troppo solido ma ricco di azione e discretamente pubblicizzato.
La mia speranza non era quindi di vedere un capolavoro ma perlomeno di passarmi due discrete ore al cinema e in questo Max Payne ha fatto centro solo in parte: partendo da uno spunto poco originale - lo stesso del videogioco: famiglia massacrata, caso irrisolto, solitudine e vendetta - la storia si svolge con un ritmo tutto a frenate e accelerazioni, con grandi rivelazioni, peraltro facilmente intuibili, risolte in pochi minuti e accenni di psicologia spicciola che lasciano il tempo che trovano. Elementi di entrambi i videogiochi sono stati mischiati insieme senza però che la trama ne risulti arricchita: ecco quindi la droga Valchiria e la Aesir Corporation, Mona Sax e il finale sul tetto del palazzo. Come sempre il passaggio dal gioco al film lascia vuoti tutti quelli spazi, narrativi e di azione, che di solito vengono riempiti dall'interazione del giocatore.
E il "bullet time"? C'è, ma poco. Per fortuna, aggungerei, vista l'overdose di sparatorie al rallentatore che, da Matrix in poi, ogni film d'azione si sente in dovere di rifilarci.
Ok, finite le critiche passiamo a quello che c'è da salvare. Innanzitutto la fotografia, grazie alla quale gli appassionati del videogioco riescono a ritrovare quelle atmosfere con le quali avevano convissuto mentre guidavano il baldo Max in cerca della sua vendetta: case semiabbandonate, magazzini cupi, strade tetre dove l'oscurità contrasta con il biancore dell'onnipresente neve. Ci sarebbe poi la questione degli "angeli", la cui visione nei trailer mi aveva fatto sudare freddo ("e questi che cazzo c'entrano?") ma che in fondo non sono poi fuori luogo. Altro punto in più per il protagonista, un Mark Whalberg cui è mancato solo il ghigno cinico adatto per essere un perfetto detective Payne.
Insomma, quella che poteva essere una buona occasione si è risolta in una stiracchiata sufficienza, aggravata dalla frase finale che il vero Max Payne non avrebbe pronunciato.

Greylines

PS: se pensate che Olga Kurylenko sia una bomba date un'occhiata alla "sorella" Mona Sax, al secolo Mila Kunis...

mercoledì 26 novembre 2008

Changeling

Lo scheletro di Angelina Jolie interpreta con vigore e passione una classica storia di "madre coraggio in lotta contro il mondo", tratta da una vicenda realmente accaduta.
Ed eccolo qui, il problema. Se in Million dollar baby Eastwood aveva saputo toccare le corde giuste puntando su tanti fattori diversi (la meravigliosa bravura del terzetto d'attori, la sceneggiatura, la trama e i suoi risvolti morali) in Changeling il coinvolgimento è affidato quasi per intero ai fatti, crudi e sconvolgenti in quanto reali. Fin qui niente da dire, tenendo anche conto della bravura con cui la Jolie si carica sulle spalle tutto il film riuscendo a coinvolgere gli spettatori nel suo dramma personale.
Ma dal vecchio Clint era lecito aspettarsi qualcosa di più: imbrigliato nei cliché di genere si accontenta della cronaca e del talento della protagonista. E si ferma lì.
Da una parte c'è il bene: la madre, il reverendo, l'avvocato, l'amica del manicomio, il poliziotto onesto. Dall'altra il male: l'ufficiale, il capo della polizia - la cui stanza, costantemente buia, pare l'antro di una belva - il medico del manicomio, il sindaco. Schierati i pezzi la partita può iniziare: nessun cambiamento di fronte, nessuna evoluzione dei personaggi.
Non un brutto film, sia chiaro, ma anche un regista meno talentuoso di Eastwood avrebbe potuto girarlo. Senza il tocco da maestro si rimane nell'ordinario.

Greylines

venerdì 21 novembre 2008

W l'Italia

"Nel vocabolario di un democristiano la parola dimissioni non esiste".
Così (pare) parlò Villari in tempi non sospetti.
In fondo è stato coerente.
Ciò non toglie che abbia la faccia come il culo.

Greylines

mercoledì 12 novembre 2008

Quantum of Solace

O dovremmo forse parlare di Casino Royale 2? In effetti questa nuova avventura dell'agente 007 non è altro che il seguito della precedente e vede l'impetuoso Bond nel pieno della sua vendetta personale. Molta azione e poca psicologia, i tormenti dell'agente che non vuole ammettere l'amore per la perduta Vesper e il rapporto conflittuale con il servizio segreto e con la capa-madre M passano un pò in secondo piano rispetto a inseguimenti, pestaggi brutali e belle donne. Insomma, James Bond.
Benchè Casino Royale sia decisamente migliore, Quantum of Solace rimane comunque un bel film, dove le molte iniezioni adrenaliniche sono ben dosate e non eccessive, merito anche di una durata contenuta. I dialoghi, nonostante lo zampino di Paul Haggis, non sono niente di che, qualche ovvietà qui e là - spesso affidata al nostro Giannini - oltre alle classiche spruzzate di sarcasmo bondesco.
Notevole la sequenza della fuga durante la Tosca come pure la citazione rivisitata di Goldfinger.
Bella anche la Bond-girl Olga Kurylenko benchè Eva... bè, lei è sempre nell'Olimpo.

Greylines

mercoledì 5 novembre 2008

Obama alla Casa Bianca

Berlusconi: "essendo più anziano gli darò dei consigli".
Obama preoccupato, come fare ad ascoltarlo senza ridergli in faccia? "Posso dirti come facevo io, ragazzo," gli ha detto Bush, mosso a compassione.

Gasparri: "con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta."
Non ce la fa proprio, certe frasi gli escono come le scorregge a una persona che soffre di meteorismo. Gioco della settimana: trovare almeno un'esternazione di Gasparri che non somigli ad una scorreggia.

Gasparri II: "Obama non si preoccupa delle mie parole".
Lui magari no. Noi sì.

Il Vaticano: "dio lo illumini".
Così magari si schiarisce un pò.

Daniel Craig: "potrebbe essere giunto il momento per uno 007 di colore".
E' già in preparazione anche la versione rivisitata del Signore degli Anelli che vedrà Tony Cox nel ruolo di Frodo.

Wall-E

Splendido.
E' la parola che spesso mi rimbalzava in testa mentre me ne stavo rannicchiato nella mia scomoda poltroncina.
Invece di accontentarsi di una realizzazione tecnica stupefacente, come talvolta purtroppo accade in questo genere di film, e su una morale ecologista potenzialmente banale e semplicistica, la Pixar ci regala un film senza una sbavatura che sia una, visivamente perfetto, emotivamente coinvolgente, con la giusta dose di humor e di gag da cartone animato e privo di straripanti pistolotti retorici. La scarsità di dialoghi - i due protagonisti pronunciano soltanto i loro nomi e la parola "direttiva" - non penalizza il film lasciando anzi spazio a gesti e azioni e all'espressività di robot tutt'altro che antropomorfi ma non per questo meno emotivi. La trama è semplice, lineare e prevedibile ma ciò non toglie nulla a questa fiaba futuristica dove, una volta tanto, le macchine - ma solo quelle "diverse" - salvano un'umanità inflaccidita da un'ammorbante deriva nell'immobilità.
La danza spaziale a colpi di estintore e le dita intrecciate di Wall-E e Eve sono scene magiche e commoventi.
Splendido.

Greylines

PS: vogliamo parlare dei titoli di coda? Parliamone. Citazioni artistiche una in fila all'altra, una più bella dell'altra.

martedì 4 novembre 2008

The Darjeeling Limited


Gli elementi ci sono tutti - il talento di Anderson, la bravura di attori come Brody e Wilson, il fascino dell'India - ma la magia dei Tenenbaum e di Steve Zissou non si ripete e il Darjeeling Limited di tanto in tanto si perde per strada. La vena surreale appare a volte forzata e non sempre si amalgama bene con il procedere del viaggio spirituale dei tre fratelli attraverso l'India, in cerca di una madre sfuggente e in fuga dall'onnipresente ricordo del padre. Ciò nonostante il film è ricco di piccoli amabili dettagli a partire dalla singolare partecipazione di Bill Murray per proseguire con l'azzeccata colonna sonora e con certe inquadrature e certi dialoghi "alla Anderson". Dettagli, questi, che riescono a rendere The Darjeeling Limited un film piacevole benchè a tratti sconclusionato, emozionante nonostante i cali di ritmo.
Nel suo piccolo merita attenzione il prologo, Hotel Chevalier; sarà che a me basta veder comparire sullo schermo Natalie Portman per essere contento però come corto ha il suo perchè.

Greylines

lunedì 3 novembre 2008

There will be blood - Il petroliere

There will be blood è un film cupo e crudele, dominato dalla presenza rapace di Daniel Plainview, denso grumo di odio e invidia, solitario predatore intriso di sangue e petrolio.
Splendida l'interpretazione di Daniel Day Lewis; splendida la sequenza dell'incendio, fra le fiamme e il volto del protagonista, chiazzato di oro nero; e splendida la colonna sonora, nervosa e ossessiva.
Da vedere.

Greylines

sabato 1 novembre 2008

W L'ITALIA

Oramai va di moda prendersela coi professori universitari che, come ben riassume Ilvo Diamanti in questo articolo, sono l'unica vera causa del dissesto dell'università italiana: scriteriati sperperatori di pubblico danaro, arroganti manipolatori di concorsi truccati, subdole eminenze grigie alle spalle della protesta studentesca. Tutti, senza distinzioni. E allora... tagliare!
Tanto è cultura, tanto è un investimento sul futuro, tanto votano a sinistra.
Qui invece si riferisce un fatto, evidentemente di poco conto, che quasi nessuno a destra si azzarda a commentare. In effetti non è nulla di importante, già si sapeva e questa non è altro che una conferma. In fondo quel tenace vecchietto è un brav'uomo, è uno che ha cercato di fare del bene. In fondo anche Hitler amava la natura.

Greylines

venerdì 31 ottobre 2008

Vicky, Cristina, Barcellona e Woody

Una coppia di amiche, una razionale e organizzata, nevrotica e in procinto di sposare il noioso boyfriend newyorchese, l'altra insoddisfatta e passionale, artisticamente dotata e propensa a relazioni più instabili. Poi c'è il pittore spagnolo, il classico maschio mediterraneo affascinante e diretto, e la sua ex moglie, nevrotica e talentuosa.
Stereotipi? Potrebbe sembrare se non fosse che, nelle mani di un regista come Allen e del cast di attori da lui scelti, questi personaggi diventano figure simboliche per raccontare una storia di relazioni che si formano e si sciolgono, che durano e che si sgretolano. Allen, come sempre, ci parla di amore in tutte le sue declinazioni realizzando così un gran bel film, coinvolgente e ritmato, raccontato con uno stile semplice ed efficace, interpretato da attori superbi - Cruz e Bardem in testa - e con una notevole sceneggiatura. La Spagna di Allen è solare e luminosa ma anche piuttosto superficiale, dal vago sapore di depliant: Sagrada Familia, Parc Guell, vino e chitarre. Una visione da cartolina che però non penalizza la storia, essendo essa incentrata su due americane che vedono la terra iberica con occhi da turiste.

Greylines

PS: bellissimi certi dialoghi con uno dei due personaggi lasciato fuori dall'inquadratura, soprattutto l'incontro finale fra Vicky e Juan Antonio.

lunedì 27 ottobre 2008

Confusione

Il governo Prodi aveva liberalizzato più di quanto abbia mai fatto Berlusconi. Berlusconi e la Gelmini sostengono di aver fatto riforme "di sinistra". La Lega fa incetta dei voti operai. I sindaci rossi chiedono poteri da sceriffi. E oggi la Gelmini dice di ispirarsi a Obama.
Ma che cacchio succede?

Greylines

Progressi

Finalmente i Tre, grazie alla Stella, hanno raggiunto l'Eremita. I Capitoli del Conflitto si avviano alla conclusione.

venerdì 24 ottobre 2008

Protesta sì, protesta no... la terra dei cachi

La protesta contro la legge 133 mi ha indotto a fare un salto su Tocqueville per tastare il polso della situazione vista da chi ha opinioni diverse dalle mie. Pur essendo di sinistra mi sono spesso dissociato dalle prese di posizione puramente ideologiche perchè una cazzata è tale a prescindere dal colore politico ma quando leggo certe considerazioni sullo stato della pubblica istruzione fatte da chi ritiene di essere obiettivo e in realtà non fa che ripetere slogan di partito (accusando gli altri di fare lo stesso) mi cascano le palle. Si parla, ad esempio, di pochi facinorosi studenti con la kefia al collo - questo è un dettaglio che ripetono tutti - che impediscono a tutti gli altri di seguire le lezioni. Si parla di okkupazioni rosse. Si parla di insegnamenti universitari di pessima qualità che quindi giustificherebbero i tagli. Si parla di ricerca utile solo se finalizzata a brevetti e applicazioni pratiche nel breve periodo. Si parla del proliferare delle facoltà. Si parla dei baroni.
Ma:
1. io lavoro in università e non ho ancora visto studenti cui sia stato impedito di fare lezione;
2. ci sarà un motivo se i ricercatori italiani sono così apprezzati all'estero a livello di preparazione. Anche questo giustifica i tagli alla spesa?
3. finanziare solo la ricerca applicata dimenticando quella di base è una delle cazzate più colossali che si possano fare. Spessissimo i risvolti applicativi di molte scoperte non erano prevedibili ma per fortuna c'è qualcuno che si è cimentato comunque. Senza la ricerca curiosity driven non si va da nessuna parte;
4. la proliferazione delle sedi universitarie era stata bloccata già dal precedente ministro (uno dei pochi interventi decenti in quest'ambito).
5. nelle università esistono i raccomandati (ehi, l'acqua calda!) quindi è giusto tagliare. Seguendo la stessa logica allora dovremmo applicare la stessa soluzione in tutti i settori, a partire dalle industrie feudali fino ad arrivare alla... ehm... politica (scroscio di risate). Se c'è un problema la soluzione non è tagliare ma riformare. Ma riformare vuol dire fare fatica, meglio tagliare e poi minacciare di mandare i poliziotti.
Ecco, appunto, i poliziotti.
E poi s'incazza se gli si dà del dittatore.

Greylines

PS: il mio sogno? Che l'istruzione, a tutti i livelli, venga finalmente affrontata senza ideologismi. Basta con certe proteste di sessantottina memoria che esplodono quando si sente parlare di voto di condotta o di selezione basata sul merito. A è più bravo di B? A va avanti e B no.
Ma basta anche con la rivalsa della destra verso un settore che da sempre vota a sinistra, basta con le solite storie sui pochi studenti che rovinano le lezioni a tutti, basta con certe visioni beceramente materialistiche che considerano utili cultura e ricerca solo se finalizzate alla produzione economica.

venerdì 17 ottobre 2008

Il Papa e la scienza

"La scienza non è in grado di elaborare principi etici", ammonisce il Papa. "Io sì", ha poi aggiunto, "quindi finitela di masturbarvi e di fornicare e versate l'otto per mille che le nuove babbucce di Prada mi aspettano."
Sostiene anche, il Santo Padre, che la scienza priva di fede diventa spesso arrogante e si lascia guidare da facili guadagni. In effetti conosco parecchi scienziati più ricchi e arroganti di lui.
Ah già, dimenticavo, lui è la voce di dio in terra. Lui può.

Greylines

mercoledì 1 ottobre 2008

Fanta-Calvino

E' da poco uscito un libro fantasy - non nel senso stereotipato del genere - ispirato alle Città Invisibili, opera prima di un autore italiano e edito da Salani (non merda).
E non è il mio.

Greylines

martedì 30 settembre 2008

Righteous kill

D'accordo, gli illustri precedenti (Heat, il Padrino II) lasciavano ben sperare ma in fondo quel che importa veramente, in Sfida senza Regole(*), è di vedere quei due lì uno di fronte all'altro e pazienza se recitano col pilota automatico, tirando fuori un repertorio ormai collaudatissimo, pazienza se la trama è quanto di più classico ci possa essere nel genere del thriller poliziesco, pazienza se il colpo di scena è quello che è.
Loro due valgono il prezzo del biglietto.
Se poi regista e sceneggiatore si fossero dati un pò più da fare allora ieri avrei visto un filmone della madonna e non un buon film con due big boss che giocano (ma quanto si saranno divertiti?) a fare i big boss.

Greylines

(*) Ma che razza di traduzione è? Ma che c'entra? Ma non bastava tradurre letteralmente?
E perchè ancora mi stupisco delle porcate nelle traduzioni dei titoli dei film?

martedì 23 settembre 2008

Sogni per un'altra vita

Se rinasco voglio fare l'ultrà. In Italia. Potrò far quel cazzo che mi pare, sfasciare treni, giocare alla guerriglia dentro e fuori dallo stadio, sentirmi parte di un gruppo (di cerebrolesi come me), sentirmi macho, duro e cattivo, degno di rispetto, non perderò il tempo con libri e pensieri superflui. Potrò smettere di essere un animale - nel senso nobile del termine - e regredire allo stato di coglione assoluto.
E nessuno mi farà nulla. Magari qualcuno - i soliti intellettualucoli con la puzza sotto il naso, rovinati dal troppo leggere - mi disprezzerà ma chissenefotte: la mia spranga e la mia immunità sono più forti di tutto.
In culo.

Greylines

domenica 21 settembre 2008

Perle di saggezza

"Se il risultato conferma le ipotesi, allora hai appena fatto una misura. Se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta."

Enrico Fermi

mercoledì 17 settembre 2008

Hancock

Che problema ha Will Smith con i copioni?
Perchè ultimamente si ha come la sensazione che ne legga soltanto la prima metà?
D'accordo, Hancock è diverse spanne al di sopra di quell'obbrobrio di Io sono Leggenda*- forse perchè in questo caso non c'era nessun grande libro da stuprare stravolgendone il significato - però di nuovo siamo alle prese con un film che regge nella prima parte e cala decisamente nella seconda.
Detto questo i bronci alcolizzati del buon vecchio Fresh Prince e il suo gratuito turpiloquiare (si potrà dire?) divertono come era lecito aspettarsi. Buona parte delle scene più spassose le si ritrova anche nel trailer il quale però, stranamente, non rovina il colpo di scena che salta fuori a metà film.
Poi però, il crollo.
L'ironia lascia il passo a un qualcosa che non è dramma, non è storia d'amore, non è tentativo di riflessione metaforica ma è... boh? Incerto su quale via prendere il film resta lì dov'è, perdendo la carica iniziale e arenandosi come la balena Walter.

Greylines

(*) Il quale, va detto, era comunque raccontato meglio, con una maggior cura nei dettagli e nelle inquadrature mentre questo Hancock lascia a desiderare dal punto di vista di stile narrativo, montaggio e quant'altro.

mercoledì 10 settembre 2008

Il Grande Botto e le Grandi Stronzate

Scrive Francesco Merlo che "se non fossero fanatici della fine del mondo, [...] i nostri scienziati non avrebbero creato l'appuntamento odierno con l'Apocalisse.
E se l'Apocalisse non ci sarà cosa dirà Francesco Merlo? Ammetterà di aver sparato una cazzata cosmica? Naah, dirà che la sua era solo ironia*.
Poco dopo Merlo aggiunge: "insomma oggi 10 settembre 2008 abbiamo la prova finale che la scienza è il prodotto del suo contrario e che il progresso scientifico è fatto più di buio che di luce."
Quale sarebbe questa prova finale? Forse la convinzione di Merlo che la scienza sia più dannosa che utile?
I casi sono due, o io non ho capito il senso di questo simpatico editoriale oppure c'è qualcuno che prima di scrivere farebbe bene a collegare il cervellino.
Ma esiste anche una terza ipotesi, e cioè che ci sia qualcuno che scrive cazzate sapendo che sono cazzate ma sapendo anche che una cazzata ben confezionata può venir presa come una dichiarazione intelligente e può condizionare le opinioni di chi legge.

Greylines

(*) per fare dell'ironia bisognerebbe esserne capaci...

martedì 2 settembre 2008

Tante cose...

Ritornare dalle vacanze e ritrovarsi catapultato in un fitto e turbinante pulviscolo di attività: il racconto sulla nebbia, Neuromante, il Sole da finire, le nuove idee per D&D, le persone da convincere, le uscite, il basket, i traffici casalinghi e su tutto l'ombra di discorsi che attendono, in bilico fra strane sensazioni; per non parlare poi dell'impellente necessità di rientrare con la testa in laboratorio dove mi attendono lavori da concludere, altri da cominciare e, soprattutto, iniziative da prendere perchè prima o poi la situazione va presa in mano.

Greylines

PS: in tutto ciò rivedere il Cavaliere Oscuro è un'ottima cosa, nonostante l'orribile scomodità di certe sale...

lunedì 1 settembre 2008

Impronte

Pochi minuti prima di un esperimento, il tempo di lasciare un'impronta post-vacanze generica ma significativa. Parlando di cosa? Di attese e di nodi da sciogliere, di malinconiche conclusioni e di ghiotte prospettive, di pensieri e di parole.

Greylines

martedì 5 agosto 2008

Fottuta calura

Afferri il coraggio a quattro mani ed esci ad affrontare il caldo pavese, quello vero, quello che fino ad ora se ne era rimasto tranquillo e negli ultimi giorni è esploso, quello che ti si appiccica addosso e non ti molla più, afoso e pesante. Entri in librerie che fanno economia sull'aria condizionata e non hanno neanche quello che cerchi: Magus, la trilogia su Nostradamus di Evangelisti. Solo nell'ultima ti dicono che anche l'editore l'ha esaurito. Te ne torni indietro sconfitto e sfinito e nemmeno l'ombra del dipartimento ti sembra così fresca.
Cosa leggere quest'estate, fra Croazia e Laigueglia?
Evangelisti sembrava l'opzione ideale, meglio del Dizionario filosofico della biologia (in spiaggia? Ma ti pare?) o dell'Amante di Yeoshua, che sì va letto ma forse non è il momento di spararsi un intreccio di complesse situazioni familiari e rapporti arabo-israeliani.
Ho ancora la schiena sudata, vorrei mangiarmi tre mozzarelle, nove meloni e dodici pesche e invece mi attendono oociti, cromatina, apoptosi, geni up- and down-regolati.

Greylines



PS: se stasera non mi metto sotto sul capitolo del Sole mi incazzo.

lunedì 28 luglio 2008

Idee chiare

Per la seconda volta in due settimane mi è stato detto che ho le idee chiare.
Da persone diverse.
Su argomenti diversi.
Devo cominciare a pensare che sia vero?

Greylines

venerdì 25 luglio 2008

Il Cavaliere Oscuro

La prima reazione alla notizia di un nuovo Batman e, soprattutto, di un nuovo Joker, mi lasciò parecchio perplesso. Batman begins aveva fatto centro ma l'idea di replicare lo scontro fra l'uomo pipistrello e il più celebre dei suoi antagonisti mi sembrava soltanto spinta dal desiderio di cavalcare l'onda del successo. Inoltre un Joker cinematografico c'era già e non era certo roba da poco.
Poi iniziano a filtrare le prime indiscrezioni sull'interpretazione di Heath Ledger e la sua morte fa esplodere la macchina mediatica. Si comincia a parlare di "ruolo maledetto", di "troppa immedesimazione", di "Oscar postumo" e via dicendo.
Pubblicità. Pubblicità. Pubblicità.
Però, nel frattempo, le aspettative crescono. Si parla comunque di Batman, di Nolan, di Bale (fra gli attori che si sono calati nel ruolo indiscutibilmente il migliore).
Multisala Medusa, biglietti prenotati, fibrillazione.
Nessun trailer, niente titoli di testa, subito nel vivo.
E poi?
E poi Batman - quello vero, tormentato, oscuro - e Joker - quello vero, malvagio, pauroso. E poi Jim Gordon e Harvey Dent e Alfred e Rachel Dawse e Gotham City.
Splendido film.
Il Joker di Ledger è magistrale e benchè catturi la scena ogni volta che compare l'asse del film rimane ben diviso fra lui e il lacerato Cavaliere Oscuro di Bale. Lo scontro è epico e ricco di sfumature, di colpi di scena, di sorprese, di vittime. E infine l'ultimo dialogo, in cima a un edificio, a sigillare l'eternità della battaglia fra i due.
Difetti? Forse un pò di sindrome del "troppo che storpia", soprattutto nel finale, con una voglia di complicare laddove si poteva forse essere più lineari. Ma sono sassolini in confronto alle prove attoriali, alla sceneggiatura, alla bellezza di certe riprese e di certi dialoghi, alla colonna sonora, alla fotografia.
Splendido film.

Greylines

mercoledì 23 luglio 2008

Arrendersi...


SURRENDERING - Alanis Morissette



You were full and fully capable
You were self sufficient and needless
Your house was fully decorated in that sense

You were taken with me to a point
A case of careful what you wish for
But what you knew was enough to begin

And so you called and courted fiercely
So you rached out, entirely fearless
And yet you knew of reservation and how it serves

And I salute you for your courage
And I applaud your perseverance
And I embrace you for your faith in the face of adversarial forces
That I represent

So you were in but not entirely
You were up for this but not totally
You knew how arms length-ing can maintain doubt

And so you fell and you're intact
So you dove in and you're still breathing
So you jumped and you're still flying if not shocked

And I support you in your trusting
And I commend you for your wisdom
And I'm amazed by your surrender in the face of threatening forces
That I represent

You found creative ways to distance
You hid away from much through humor
your choice of armor was your intellect

And so you felt and you're still here
And so you died and you're still standing
And so you softened and you're still safely in command

Self protection was in times of true danger
Your best defense to mistrust and be wary
Surrendering a feat of unequalled measure
And I'm thrilled to let you in
Overjoyed to be let in in kind

And I salute you for your courage
And I commend you for your wisdom
And I embrace you for your faith in the face of adversarial force

And I support you in your trusting
And I applaud your perseverance
And I'm amazed by your surrender in the face of threatening forces
That I represent




martedì 22 luglio 2008

Di debiti, attese ed evasioni

Il 45,7% degli studenti delle superiori ha concluso l'anno con un debito in matematica, il 30,6% con un debito in lingua inglese, il 23,6% con un debito in materie scientifiche.
E poi ci consideriamo un paese moderno.
Nel frattempo Lapo Elkann, insieme ad alcuni amici, ha concluso una serata cercando di portarsi via un taxi sostenendo che: "è una Fiat Marea, dunque è mia" (*).
E poi ci consideriamo un paese civile.
Non resta che cercare consolazione nell'evasione:
- fra ventotto ore e quaranta minuti mi starò guardando The Dark Knight;
- La leggenda di Terramare è uno splendido libro, meno epico o avvincente di altri ma più intenso, più profondo, con personaggi più ricchi e vivi;
- manca poco per finire di vedere la prima serie di Ghost in the Shell - Stand Alone Complex, uno dei migliori esempi di come l'anime possa raggiungere altissimi livelli di narrazione.

Greylines



(*) Lapo Elkann non è inutile come sembra: ce lo vedo bene come manichino da crash test.

giovedì 17 luglio 2008

Pensieri e relatività (tanto per darsi un tono)

"Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività."
Albert Einstein



Tempo che non passa mai, fra impegni e promemoria rimandati, attese obbligate, silenzi e mal di schiena, pensieri e poche parole, la concentrazione sempre più latitante, la necessità di progettare e organizzare, certi piacevoli momenti di immersione, le letture, le idee, le vacanze imminenti, le persone più o meno lontane, l'incontro con le stanchezze altrui, la solitudine e la compagnia, il timore di essere frainteso...

Greylines

venerdì 11 luglio 2008

Una difficile eredità

Povero il figlio di Bossi, bocciato per la seconda volta alla maturità. E dire che ci aveva messo dell'impegno, si era presentato da privatista in un istituto privato religioso con una tesina sul federalismo. Promozione sicura, dirà qualcuno.
E invece no.
Ha tutte le carte in regola per essere il futuro leader della Lega.

Greylines

martedì 8 luglio 2008

Wanted

Quel genere di gratuita ignoranza che ha tutto il mio rispetto.

Greylines

giovedì 3 luglio 2008

Juno

Sopravvalutato? Forse. Ciò non toglie che Juno sia un film che si vede volentieri, ben scritto, ben diretto e, soprattutto, ben interpretato da una Ellen Page padrona della scena. Il personaggio ha già in sè una notevole carica di carisma ma lei sa dargli il giusto tocco di simpatia, prontezza e "ingenua" saggezza che rappresentano la sua marcia in più. Azzeccati anche gli altri personaggi, il padre comprensivo, la matrigna brusca ma efficace, la coppia "perfetta", l'amica frivola, l'imbranato partner, che riescono a non essere banali macchiette stereotipate ma degni comprimari dell'intrepida Juno.
E poi, per fortuna, non c'è retorica; nessun pistolotto presuntuoso sull'aborto, niente mielosità gratuita e alla fine non si ha la sensazione di assistere al classico finale forzatamente buonista.
Perchè l'ho definito sopravvalutato allora?
Perchè per quanto bella non mi pare certo una sceneggiatura da Oscar.

Greylines

mercoledì 25 giugno 2008

Terramare

Nei primi libri delle Leggende di Terramare non ci sono l'epicità di Tolkien, gli intrecci di Martin, la cupezza di Moorcock; ci sono invece dei personaggi in cerca di sè stessi. C'è la storia del Mago di Terramare - Sparviero - giovane capraio ricco di ambizione e di talento per la magia che finisce col diventare un mago potente e tormentato, in lotta contro un'ombra da lui stesso scatenata. C'è la storia delle Tombe di Atuan e della loro sacerdotessa Arha, una giovane rinchiusa nel proprio mondo di devozione e doveri. C'è poca azione e tanta introspezione, ci sono incontri tra diverse solitudini e ricerche personali. L'impianto classicamente fantasy (i saggi e imperscrutabili maghi, il richiamo ai grandi eroi del passato, l'antica e potente razza dei draghi, la ricerca di antichi artefatti) passa in secondo piano rispetto alle imprese dei protagonisti e alle loro fragilità, che si tratti di giovani inesperti o di vecchi sapienti, di semplici pescatori o di nobili principi.
Splendida lettura.

Greylines

mercoledì 18 giugno 2008

Cosa si può chiedere di più di una finale vinta con quasi 40 punti di scarto? Con Ray "Jesus" Allen che fa 7 su 9 dalla lunga distanza? Con Garnett che chiude con 26 e 14?
Godo.

Greylines

lunedì 16 giugno 2008

Finalmente

Finalmente un pò di inquietudine, di quella che ti prende appena alzato senza neanche darti il tempo di capire il perchè. Cominciavo quasi a preoccuparmi, dopo due settimane di lucidità.
Non ho voglia di lavorare, avevo in testa un commento su Principessa Mononoke, visto ieri sera, ma non ho voglia di scriverlo e non mi viene neanche da dire "vorrei essere a casa a dormire" perchè non sono sicuro che sia davvero quello che desidero.
Dove vorrei essere? Cosa vorrei fare?
Chi può dirlo...
Bentornata inquietudine.

Greylines

venerdì 13 giugno 2008

Uno, almeno uno

A me questo Brunetta piace.
Spero ci sia parecchio arrosto oltre al fumo, almeno uno di questo governo sarebbe bello poterlo salvare.

Greylines

???

Non so neanche come chiamarla.
Tranquillità? Serenità? Quiete? Distacco?
Non ne ho idea però da un lato mi piace e dall'altro mi stupisce. L'anno scorso, in questo periodo, ero nervoso da far schifo. Due settimane fa ero nervoso da far schifo.
Ora, invece, sono... così.
Che abbia raggiunto il nirvana? Che abbia acquisito il settimo senso?
Ma in fondo... chissenefrega!
Godiamocelo.

Greylines

giovedì 12 giugno 2008

Impressioni...

Troppo spazio vuoto, una provocazione che non si può ignorare.
Un clima mite occhieggia fuori dalla finestra, la voce di Battiato giunge dal laboratorio, il sommesso brusio di una telefonata dallo studio alle mie spalle.
Cronaca di un pomeriggio senza esperimenti.
Ho già pronto accanto al mouse il necessario per una pausa solitaria, pacchetto di Golden Virginia giallo, l'argentato rettangolo delle Rizla, l'accendino viola, il fidato MuVo con una lista di canzoni finalmente aggiornata.
Il buon vecchio Frank ha appena cantato a proposito di "un pò di leggerezza, e di stupidità".
Nel frattempo mi vien da pensare alla foto che fa da sfondo al titolo della nuova versione del blog, della quale devo ringraziare mia madre e che trovo davvero rappresentativa.
Un altro pensiero ricorrente è quello della partita di ieri, più per la sensazione dell'avere un gruppo intorno che per il - deludente - risultato.
Un pensiero va anche alla conclusione della Temperanza e al prossimo capitolo che attende.
E, infine, un pensiero per una persona che di pensieri ne merita sempre parecchi.

Greylines

Cambio casa

Perchè?
Perchè qui posso aggiungere la finestrella di Anobii senza sclerare più del dovuto.
Perchè mi ispira di più come gestione del blog.
Perchè cambiare ogni tanto fa bene.

Greylines